Guarda più in là, oltre il tuo ombelico, oltre la finestra della tua stanza, oltre la schermata intermittente della videochiamata di gruppo.
Ci sono delle mani che si muovono nel quadratino. Sì, anche io vorrei toccarle.
Siediti per terra. Respira. Concentrati sull'espirazione. Butta tutto il fiato nella stanza, fino a quando non lo senti più, fino a quando il tuo petto si fa conca accogliente. Inspira ancora, chiedi nutrimento. Metti dentro tutto quello che hai intorno: la luce del lampadario, Bach che esce dalla cassa del tuo computer, il desiderio di prossimità, i nomi degli altri.
Dov'è il tuo cuore, ora? Il mio ha preso il volo, è andato a toccare le mani.
Le senti anche tu?»
Dove: Nella nostra casa del corpo, che ci portiamo sempre addosso come le lumache, ma quante volte la abitiamo davvero?
Come: Con attenta premura, problemi di connessione, non vedo non sento ma adesso forse sì. Con occhi aperti e curiosi.
Quando: Quando si abbandona la parola e si lascia voce soltanto al corpo.
Dove: Dietro la tenda
Quando: Fuori dal tempo
Come: In attesa, speranzosa.»
A volte sarebbe fantastico poter semplicemente spegnere un problema o azzerare una conversazione, ma così non è nelle relazioni e nella Vita.
Dove: In uno spazio 'allargato' da quello degli altri.
Quando: In momenti rubati al quotidiano.
Come: Fuori dai pensieri e dentro la concretezza e le suggestioni del corpo.»